Come Mental Coach, mi capita di lavorare con persone dai profili molto vari e su tematiche profondamente diverse tra loro, dallo sport al business alla vita di tutti i giorni.
Ogni volta che qualcuno mi chiede di iniziare un percorso insieme premetto sempre una cosa, che ci sia la volontà reale e concreta da parte della persona di intraprendere il percorso per raggiungere quel particolare obiettivo, di lavorare per ottenere quel determinato risultato e inizio ad indagare se questa volontà esiste realmente.
Qualcuno potrebbe commentare dicendo “Se una persona viene da te per raggiungere il suo obiettivo è ovvio che abbia la volontà di cui parli!”
Invece no, non è ovvio per niente!
Mi spiego meglio.
Ci sono persone che desiderano fortemente ottenere risultati e raggiungere obiettivi, altre che semplicemente dicono di voler ottenere risultati e raggiungere obiettivi e invece di prodigarsi per farlo diventano straordinariamente esperte nel trovare scuse.
La differenza tra le due categorie di persone è che i primi sono disposti a fare tutto il possibile, agiscono, praticano, si allenano mentalmente, si mettono in gioco, rischiano, fanno sacrifici e così via mentre i secondi trovano scuse, sono molto scettici, parlano dei problemi e si focalizzano in sostanza su tutto ciò che non può fare altro che boicottare l’ottenimento dei risultati desiderati.
John Whitmore, uno dei padri fondatori del Coaching moderno diceva “Tendiamo a ottenere ciò su cui ci concentriamo”.
Il punto in cui decidi di focalizzare la tua attenzione può fare molta differenza sui risultati che ottieni in qualunque contesto.
Ci tengo a precisare che non importa se quel pensiero negativo in cui potresti incorrere ha un fondo di verità o è del tutto reale, quello che conta è che la realtà su cui puoi decidere di puntare l’attenzione ha moltissime sfaccettature, basta scegliere quelle più utili e funzionali e concentrarsi su di esse.
Facciamo un esempio: il 21 Settembre ho disputato il mio secondo Ironman (per chi non lo sapesse, si tratta tratta di una gara di triathlon su lunga distanza che consiste nel percorrere 3,8km a nuoto, 180km in bici e 42 km di corsa tutti di seguito in un’unica giornata). Durante la preparazione ho subito un infortunio ad un ginocchio che mi ha costretto a rimanere 4 mesi senza correre e ad un certo punto ho dovuto smettere anche di andare in bici. A inizio luglio mancavano solo due mesi alla gara ed io iniziavo a stare meglio. La maggior parte delle persone intorno a me pensavano che ormai fosse impossibile riuscire a preparare una gara come l’Ironman in così poco tempo (è vero che avevo fatto il possibile per mantenermi in forma nonostante tutto ma gli allenamenti per un Ironman sono tutt’altra cosa).
Io non lo pensavo.
Io pensavo che ce la potevo ancora fare, pensavo a come fare nonostante tutto, pensavo al significato che ha per me partecipare a questo tipo di gare e alle bellissime emozioni che avrei provato il giorno della gara e soprattutto tagliando la Finish Line!
E così, con il supporto medico/fisioterapico e con allenamenti sapientemente calibrati dal mio allenatore, ho fatto davvero tutto ciò che era nelle mie possibilità e capacità per allenarmi al massimo e alla fine non solo ho tagliato il traguardo della gara ma l’ho fatto con circa mezz’ora di tempo in meno rispetto all’anno precedente.
Sei tu e solo tu che decidi a cosa pensare, su cosa concentrarti e su cosa focalizzare la tua attenzione quindi smetti di cercare scuse, decidi di scegliere adeguatamente i tuoi pensieri e agisci di conseguenza, solo così potrai ottenere i risultati che desideri.